4 ore alla settimana : la mia opinione

la copertina dell'edizione inglese
Ferriss nel suo "4 ore alla settimana" (titolo che a primo impatto, grida "scam" a tutti i venti, devo essere sincero) propone due approcci al problema del "voglio godermi la vita ora che sono giovane"; problema che spesso e' in linea con quella che e' la filosofia del Fire Movement e di chiunque voglia raggiungere l'indipendenza finanziaria. Il primo approccio e' quello motivazionale: da una parte sprona il lettore a cambiare la propria mentalita' e l'atteggiamento nei confronti della "vita" lavorativa, spronandolo ad uscire dalla propria comfort zone fatta dei soliti rituali sociali del tipo "non parlare con gli estranei" o, ancora "il personaggio x non ti concedera' mai del tempo per parlare dell'argomento y con lui" (anche se magari questo personaggio e' uno dei massimi esperti in materia) o, infine, "hai bisogno di un pezzo di carta (alias laurea) per poterti dire esperto in qualcosa".
Il secondo e' di tipo pratico: al termine di ogni capitolo l'autore offre una serie di risorse e strumenti utili per mettere in pratica "gli insegnamenti" del capitolo di cui si e' appena conclusa la lettura.

Alcuni dei concetti che tuttavia vengono da questo volume hanno una forza dirompente: il primo e' relativo alla futilita' di guadagnare ingenti somme di denaro come dipendenti se alla fine della giornata ci si ritrova ad odiare cio' che si fa ogni giorno ed a sentirsi in trappola, o  fatturare miliardi con la propria impresa se questa non puo' vivere e prosperare senza la nostra costante presenza. L'autore non propone una ricetta miracolosa per essere ricchi senza sforzo e impegno, al contrario richiede ai propri lettori intenzionati a mettere in pratica cio' che scrive di studiare ed analizzare le proprie performances sul posto di lavoro in modo da aumentare l'efficacia del proprio operato.
Cio' per mezzo dell'applicazione al mondo reale di 2 principi economici: la legge di Pareto e quella di Parkinson.
La legge di Pareto indica che almeno l'80% dei nostri risultati deriva da soltanto il 20% dei nostri sforzi. Cio' significa, per esclusione, che gran parte delle nostre energie e del nostro tempo, si perdono in azioni che generano risultati che hanno uno scarso impatto. 
Ferriss propone, sulla base di questa legge evidenziata da Pareto, di concentrare i nostri sforzi su questo 20% di attivita' che comporta l'80% dei risultati , eliminando tutto cio' che non e' necessario per conseguire i risultati desiderati. Cambia, quindi, l'approccio al mondo lavorativo, ponendo al centro della vita di qualsiasi dipendente l'efficacia della propria azione al posto della efficienza. E fare leva su questa per migliorare le proprie prestazioni e (se si e' dipendenti) avere maggiore potere contrattuale o rendere molto piu' efficace la nostra presenza sul mercato migliorando i nostri profitti in relazione alle ore lavorate (se si e' imprenditori).

“La legge di Pareto indica che almeno l'80% dei nostri risultati deriva da soltanto il 20% dei nostri sforzi.”

La legge di Parkinson, invece, indica che un essere umano medio, tende ad usare, per portare a termine un determinato compito, tutto il tempo che gli viene concesso per portarlo a termine. Man mano che il tempo a disposizione diventa meno, ogni soggetto tende a concentrarsi maggiormente sui nodi essenziali del proprio compito, e sempre meno ai dettagli inutili che lo allontanano dall'obiettivo finale.
Questo comporta che tendiamo a diventare man mano piu' efficaci quanto meno tempo abbiamo a disposizione.

“La legge di Parkinson, invece, indica che un essere umano medio, tende ad usare, per portare a termine un determinato compito, tutto il tempo che gli viene concesso per portarlo a termine.”


Cosa accade combinando nel mondo reale la legge di Pareto con la legge di Parkinson? Dandoci dei tempi stringati, ma ordinati e umani, per portare a termine quel famoso 20% che ci comporta l’80% dei risultati, diverremo ancora piu’ efficacy nel nostro agire ed elimineremo “sgrassandolo” ogni ulteriore passaggio inutile che mettiamo in essere per portare a termine il nostro compito. Cosi’ agendo dovremmo razionalizzare I nostril processi interni in maniera sufficiente (se siamo imprenditori) o raggiungere un potere contrattuale tale (se siamo dipendenti) da poter rinegoziare le condizioni a cui lavoriamo.
Per gli imprenditori sara’ ora di esternalizzare tutte le funzioni che, a seguito di questo nuovo processo efficace e stringato, possono essere delegate, pur mantenendo un rapporto costo/risultati totalmente a nostro favore; mentre per quanto riguarda i dipendenti, ora che i nostri risultati saranno cosi’ positivi da rendere “doloroso” (per il nostro datore di lavoro) sanzionarci o licenziarci, sara’ ora di cominciare a trattare per invitarlo a concederci l’opportunita’ di lavorare da casa: possibilita’ immensamente utile grazie ad Internet. La rete, infatti, ci concede, in pratica, di lavorare ovunque nel globo, come se fossimo presenti nel nostro ufficio. Aspetto interessantissimo, quest’ultimo, che ci consente di sfruttare il c.d. arbitraggio geografico: sfruttando la piacevole circostanza che il costo della vita varia a seconda della regione geografica in cui viviamo, a parita’ di paga, grazie al telelavoro, potremmo lavorare in regioni geografiche (del nostro stesso paese o anche all’estero) dove il costo della vita e’ decisamente minore, in modo da ottenere immediatamente di piu’ da una paga che rimane costante.

Gia’ questo passaggio, secondo Ferriss, consentira’ al lettore che riuscira’ a metterlo in pratica, di avere a disposizione, a parita’ di entrate, molto piu’ tempo libero.
Tempo da usare come si desidera, come imparare nuove lingue, esplorare nuovi posti o, ancora, migliorare ancora le proprie capacita’ lavorative (cos ache consente di avere ancora piu’ potere contrattuale).

Terminata questa fase, l’autore propone, poi, di “passare all’attacco”: creare, sulla base delle proprie passioni, un business ad esse collegato. Grazie all’applicazione delle leggi di Pareto e di Parkinson risultera’ subito molto snello e sara’ semplice esternalizzare la maggior parte dei procedimenti decisionali e di vendita e di integrare i nostri redditi prima, e finanziare sempre di piu’ la nostra “vita in vacanza” poi, con le entrate provenienti dal nostro business. Consentendoci di “ritirarci” in anticipo.

Possiamo quindi dire, a dispetto del titolo, che in effetti Ferris
s ci propone un vero e proprio “manuale delle istruzioni” su come raggiungere in tempi ragionevoli l’indipendenza finanziaria e quindi, esssere sempre piu’ vicini a quell ache e’ la filosofia centrale del FIRE Movement (indipendenza finanziaria e pensionamento anticipato, traducendo la sigla in italiano), senza perdere per strada la nostra sicurezza lavorativa: il libro vuole spronare il lettore a ricordarsi che con il giusto sforzo ed impegno possiamo arrivare subito a goderci il tempo che ci viene concesso, senza dover necessariamente attendere il pensionamento per anzianita’.

Ne consiglierei l’acquisto?

L’approccio dell’autore al problema del “come cambiare vita senza abbandonare immediatamente la mia sicurezza economica” matte questo libro tra quelli che di sicuro consiglierei a parenti ed amici. Non e’ uno di quei volumi che gridano truffa da ogni lato e ti motivano dicendo “credi nei tuoi sogni e ce la farai”, al contrario, dice al lettore “sognare non basta, il sogno, per essere realizzato, va affrontato, sviscerato, tradotto in tanti piccoli atti, altrimenti rimarra’ solo un sogno”. Insomma e’ un modern classic del miglioramento personale, che trova applicazione anche a chi desidera coneguire l’indipendenza finanziaria e sono felice di averlo nella mia biblioteca digitale (ne ho letta la versione per amazonKindle).

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