Quello che ti serve conoscere del Sistema pensionistico del Regno Unito


A partire dal mese di Aprile 2016, chiunque vada in pensione nel Regno Unito, deve seguire delle nuove regole, che hanno riformato il sistema pensionistico, gia’ assai differente da quello italiano.

Partiamo anzitutto dalla State Pension.
Per usufruire dell’assegno minimo pensionistico statale, bisogna aver versato almeno 10 anni pieni di contribute, nel fondo collegato al proprio National Insurance Number. Tali contibuti sono pagabili:
·         se si e’ lavoratori dipendenti, tramite trattenute sullo stipendio se si superano le 166 sterline settimanali;
·         se si e’ lavoratori autonomi, tramite il pagamento dei contributi “fatto manualmente”;
·         tramite i National Insurance Credits: sono contributi versati dal Regno Unito (e’ un po’ piu’ complicate come cosa ma vengono comunque erogati a livello statale), per determinati soggetti in determinate situazioni, come un congedo per maternita’ o paternita’;
·         versamenti volontari, tesi a massimizzare gli importi pensionistici e a colmare eventuali gap nei versamenti previdenziali dati da periodi di paga inferiori alla soglia di 166 sterline.

Dopo almeno 35 anni di contributi versati in pieno, si avra’ diritto all’assegno massimo di pensione, che al momento in cui scrivo (22/11/2019), e’ pari a 168,60 a settimana, erogati ogni 4 settimane. Importi piu’ alti sono possibili se:
a.       si e’ nati prima del 6 aprile del ’51 (per gli uomini) e ’53 (per le donne): infatti chi e’ nato prima di queste due date rientra nell’applicazione del vecchio sistema pensionistico;
b.       se si sceglie di ritardare l’uscita dal mondo lavorativo.

Maturati “i contibuti” (per dirla all’italiana) e raggiunta l’eta’ della pensione (65 anni), sara’ possible continuare a lavorare su base volontaria, ma a partire dal 65° anno di eta’ non verra’ piu’ detratto l’importo destinato al versamento del contributo pensionistico (quindi apparentemente la vostra paga diventera’ piu’ alta). L’assegno pensionistico verra’ rivalutato annualmente sulla base del piu’ alto valore tra:
a.       incremento del minimum wage;
b.       inflazione;
c.       2,5% come valore di default.

Se al termine della vostra vita lavorativa, infine, decidete di ritirarvi in un posto con un minor costo della vita per sfruttare favorevolmente il tasso di cambio con la sterlina…. Questo e’possibilissimo!
Se il trasferimento avviene all’interno dell’Area Economica Europea, Gibilterra o la Svizzera, si potra’ anche godere dell’adeguamento della pensione statale. Maturati i requisiti per poter domandare l’assegno pensionistico e trasferitisi all’estero, bastera’ inoltrare la domanda all’istituto pensionistito statale del paese prescelto. Per tutti gli altri paesi esteri si dovranno consultare i singoli accordi stipulate dal Regno Unito.  

Possiamo notare da questo discorso generale, come la pensione statale, sia per tutti pari a 667,20 £. A molti, sopratutto per coloro che vivono a Londra, tale somma sembra risibile, anche se sommata al valore di altri benefici quali (ad esempio) il trasporto pubblico gratuito. Diviene quindi necessario procedere ad attivare una pensione privata ed integrativa.
La maggior parte dei lavoratori dipendenti e’ generalmente automaticamente inserita nello schema pensionistico privateofferto dal datore di lavoro. Il datore di lavoro e’ obbligato per legge ad offrire uno schema pensionistico integrative, e’, invece, facolta’ del lavoratore scegliere se aderire a tale schema pensionistico o chiedere al datore di lavoro di indirizzare tali fondi presso un fondo scelto dal lavoratore o, ancora, optare per avere liquidita’ immediata.

In alcuni casi il datore di lavoro contribuisce in misura pari al lavoratore nei versamenti pensionistici privati, sarebbe, quindi, buona pratica massimizzare l’importo che versiamo per “forzare” il datore di lavoro a versare da parte sua il contributo Massimo. Cosi’ facendo, nel lungo period, e’ come se avessimo versato il doppio del denaro, il che si traduce in “denaro gratis”. Chi e’ abbastanza fortunato da avere questa previsione contrattuale dovrebbe sfruttarla al massimo!
Infine, occore dire che qualora il versamento effettuato al fondo pensionistico private sia pari al 20% della paga lorda e dedotto dalla stessa prima della imposizione fiscal, vi sara’ la possibilita’ per il lavoratore di richiedere, sempre che non lo abbia gia’ fatto il fondo pensionistico, un tax relief.




Ad ogni modo vi invito a consultarvi con un professionista per identificare il piano pensionistico piu’ adatto ai vostri progetti ed esigenze di vita.

Sperando che questo post sia utile ed interessante e vi spinga ad approfondire ulteriormente, vi invito ad iscriversi al blog per rimanere sempre aggiornati sulle prossime pubblicazioni e vi do appuntamento al prossimo post!

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