Quello che ti serve conoscere del Sistema pensionistico del Regno Unito
A partire dal mese di Aprile
2016, chiunque vada in pensione nel Regno Unito, deve seguire delle nuove
regole, che hanno riformato il sistema pensionistico, gia’ assai differente da
quello italiano.
Partiamo anzitutto dalla State
Pension.
Per usufruire dell’assegno minimo
pensionistico statale, bisogna aver versato almeno 10 anni pieni di contribute,
nel fondo collegato al proprio National Insurance Number. Tali contibuti sono
pagabili:
·
se si e’ lavoratori dipendenti, tramite trattenute
sullo stipendio se si superano le 166 sterline settimanali;
·
se si e’ lavoratori autonomi, tramite il
pagamento dei contributi “fatto manualmente”;
·
tramite i National Insurance Credits: sono contributi
versati dal Regno Unito (e’ un po’ piu’ complicate come cosa ma vengono
comunque erogati a livello statale), per determinati soggetti in determinate
situazioni, come un congedo per maternita’ o paternita’;
·
versamenti volontari, tesi a massimizzare gli
importi pensionistici e a colmare eventuali gap nei versamenti previdenziali
dati da periodi di paga inferiori alla soglia di 166 sterline.

a. si
e’ nati prima del 6 aprile del ’51 (per gli uomini) e ’53 (per le donne):
infatti chi e’ nato prima di queste due date rientra nell’applicazione del vecchio sistema pensionistico;
b. se
si sceglie di ritardare l’uscita dal mondo lavorativo.
Maturati “i contibuti” (per dirla
all’italiana) e raggiunta l’eta’ della pensione (65 anni), sara’ possible continuare
a lavorare su base volontaria, ma a partire dal 65° anno di eta’ non verra’ piu’
detratto l’importo destinato al versamento del contributo pensionistico (quindi
apparentemente la vostra paga diventera’ piu’ alta). L’assegno pensionistico
verra’ rivalutato annualmente sulla base del piu’ alto valore tra:
a. incremento
del minimum wage;
b. inflazione;
c. 2,5%
come valore di default.
Se al termine della vostra vita
lavorativa, infine, decidete di ritirarvi in un posto con un minor costo della
vita per sfruttare favorevolmente il tasso di cambio con la sterlina…. Questo e’possibilissimo!
Se il trasferimento avviene all’interno
dell’Area Economica Europea, Gibilterra o la Svizzera, si potra’ anche godere
dell’adeguamento della pensione statale. Maturati i requisiti per poter
domandare l’assegno pensionistico e trasferitisi all’estero, bastera’ inoltrare
la domanda all’istituto pensionistito statale del paese prescelto. Per tutti
gli altri paesi esteri si dovranno consultare i singoli accordi stipulate dal
Regno Unito.
Possiamo notare da questo
discorso generale, come la pensione statale, sia per tutti pari a 667,20 £.
A molti, sopratutto per coloro che vivono a Londra, tale somma sembra risibile,
anche se sommata al valore di altri benefici quali (ad esempio) il trasporto
pubblico gratuito. Diviene quindi necessario procedere ad attivare una pensione
privata ed integrativa.
La maggior parte dei lavoratori
dipendenti e’ generalmente automaticamente inserita nello schema pensionistico privateofferto dal datore di lavoro. Il datore di lavoro e’ obbligato per legge ad
offrire uno schema pensionistico integrative, e’, invece, facolta’ del
lavoratore scegliere se aderire a tale schema pensionistico o chiedere al
datore di lavoro di indirizzare tali fondi presso un fondo scelto dal
lavoratore o, ancora, optare per avere liquidita’ immediata.

Infine, occore dire che qualora
il versamento effettuato al fondo pensionistico private sia pari al 20% della
paga lorda e dedotto dalla stessa prima della imposizione fiscal, vi sara’ la
possibilita’ per il lavoratore di richiedere, sempre che non lo abbia gia’
fatto il fondo pensionistico, un tax relief.
Ad ogni modo vi invito a
consultarvi con un professionista per identificare il piano pensionistico piu’
adatto ai vostri progetti ed esigenze di vita.
Sperando che questo post sia
utile ed interessante e vi spinga ad approfondire ulteriormente, vi invito ad
iscriversi al blog per rimanere sempre aggiornati sulle prossime pubblicazioni
e vi do appuntamento al prossimo post!
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